La chiusura inaspettata del Boutique Hotel Milano Scala
Il Boutique Hotel Milano Scala, inaugurato nel 2010 in un elegante palazzo dell’Ottocento situato nel cuore di Brera, ha rappresentato per anni un punto di riferimento per turisti e residenti. La sua posizione privilegiata, a pochi passi da via Montenapoleone, dal Duomo e dalla Scala, lo ha reso una meta ambita per chi desidera vivere l’autenticità milanese. Con una terrazza panoramica dove gli ospiti potevano gustare l’iconico aperitivo alla milanese, l’hotel si era distinto per il suo impegno verso uno stile unico, caratterizzato da un’attenzione particolare ai dettagli e alla sostenibilità ambientale, riconosciuta anche attraverso importanti certificazioni internazionali.
Tuttavia, la storia di questo hotel ha preso una piega inaspettata. Dopo essere stato recentemente ceduto da Capoberta Srl a una società immobiliare, il boutique hotel ha chiuso le sue porte in via dell’Orso 7. La notizia ha colto di sorpresa sia i dipendenti che gli ospiti, poiché la chiusura non è stata preceduta da alcun avviso e non sembra essere legata a una flessione del mercato turistico. Infatti, Milano continua a registrare un afflusso costante di turisti da tutto il mondo. Secondo i dati forniti dal Comune, maggio ha segnato un mese record per gli arrivi in città, con 915.292 turisti, e un incremento del 9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche a giugno, la tendenza positiva è continuata, con gli hotel che hanno registrato una forte occupazione, soprattutto nella fascia alta.
Impatto sui Lavoratori
La chiusura del Milano Scala ha avuto un impatto significativo sui suoi 30 dipendenti, di cui 24 a tempo indeterminato e 6 a termine, che si sono trovati senza lavoro e senza preavviso. Questi professionisti, con competenze elevate e una lunga esperienza nel settore alberghiero, si trovano ora in una situazione di incertezza. Alessandro Ingrosso, rappresentante della Fisascat Cisl di Milano, ha espresso preoccupazione per l’operato dell’azienda, chiedendo un intervento urgente delle autorità competenti. Ingrosso ha sollecitato una convocazione immediata di un tavolo istituzionale con tutte le parti coinvolte, per adottare misure adeguate a tutelare l’occupazione e il reddito dei lavoratori.
Richiesta di Trasparenza
La Fisascat Cisl aveva già intrapreso azioni dopo la vendita dell’hotel, scrivendo alla Prefettura, al Comune di Milano e alla Regione per aprire un dialogo sulla situazione. Tuttavia, questo appello è rimasto inascoltato fino alla chiusura improvvisa, avvenuta senza alcun confronto preventivo con il sindacato. Ingrosso ha aggiunto che l’azienda sembra intenzionata a ricorrere al Fondo di integrazione salariale per la sospensione temporanea dei dipendenti, tutti regolarmente assunti con diverse mansioni. Questa scelta è stata respinta dal sindacato, in quanto ritenuta incoerente con una chiusura definitiva dell’attività e inadeguata a garantire le tutele previste dalla normativa vigente.
Conclusioni
La chiusura del Boutique Hotel Milano Scala rappresenta un triste esempio di come il settore dell’ospitalità possa affrontare sfide impreviste, mettendo a repentaglio i posti di lavoro e la stabilità economica dei lavoratori. In un contesto in cui Milano continua a prosperare come meta turistica, la speranza è che le autorità competenti possano intervenire per garantire un futuro migliore per i dipendenti e per il settore alberghiero in generale. Il dialogo tra le parti e l’attenzione alle esigenze dei lavoratori sono essenziali per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
