La guerra tra Russia e Ucraina: un conflitto di modernità
La guerra in corso tra Russia e Ucraina non è solo un conflitto territoriale, ma rappresenta un confronto tra due concezioni opposte della modernità. Si potrebbe definire questo scontro come una manifestazione dell’Antropocene, un’epoca caratterizzata dall’impatto umano sul pianeta. Questa interpretazione è proposta da Alexander Etkind, storico e psicologo russo, nel suo saggio “La Russia contro la modernità”, pubblicato da Bollati Boringhieri.
Paleomodernità contro Neomodernità
Secondo Etkind, la guerra scatenata da Putin è parte di un’operazione più ampia contro il mondo moderno, che si basa sulla consapevolezza climatica, sulla transizione energetica e sul lavoro digitale. Egli contrappone la cosiddetta “gaiamodernità” — un concetto che trae il nome da Gaia, il sistema planetario di vita e materia — alla paleomodernità, che si fonda sull’imperialismo e sul capitalismo di guerra. La prima è descritta come una modernità riflessiva, sostenibile e decentralizzata, mentre la seconda è ancorata a un modello di sfruttamento delle risorse e delle popolazioni.
La Russia nella trappola del passato
Negli ultimi decenni, la Russia ha mostrato segni di stagnazione economica e sociale, rimanendo indietro rispetto ad altre nazioni. Nonostante la domanda globale di materie prime, in particolare petrolio e gas, la sua economia è debole e il prodotto interno lordo è inferiore a quello dell’Italia, rendendola la nazione più fragile dell’Unione Europea. Questo “petrostato” non si basa su un’industria diversificata, ma sull’esportazione di risorse, con solo l’1% della popolazione russa impiegata in attività di estrazione e trasformazione.
Un sistema economico diseguale
In questo contesto, il sistema economico russo ricorda i vecchi imperi mercantilisti, dove i profitti derivanti dalle risorse naturali non beneficiano l’intera popolazione, ma alimentano una ristretta élite di plutocrati spesso corrotti. La maggior parte della popolazione vive in condizioni di povertà, e chi si oppone a questo sistema, come dimostrano i casi di figure come Navalny e Politkovskaja, affronta conseguenze drammatiche.
La restaurazione della paleomodernità
L’obiettivo di Putin, come sottolinea Etkind, è quello di ripristinare una forma di paleomodernità ispirata al periodo sovietico, caratterizzata dal predominio del petrolio e dell’acciaio e da un poderoso apparato militare. Questa nuova era non è più cementata da un’ideologia marxista-leninista ma è sostenuta da un nazionalismo mistico. Il regime attuale si oppone alla cultura, all’istruzione e alla libertà di informazione, limitando l’accesso a Internet e presentando la Russia come un “katechon”, un difensore della tradizione contro il decadimento.
La società russa e le sue contraddizioni
Etkind esplora anche la mentalità della società russa e dei suoi leader, descrivendo un regime autoritario e imprevedibile che guarda all’Occidente con invidia e disprezzo. Allo stesso tempo, la società russa appare addomesticata, incapace di ribellarsi di fronte a enormi disuguaglianze e a una crisi demografica spaventosa.
Conclusioni
Il conflitto tra Russia e Ucraina, quindi, si configura come una battaglia tra modernità e tradizione, tra l’aspirazione a un futuro sostenibile e un passato intriso di sfruttamento. La visione di Etkind offre una prospettiva critica sulla direzione che sta prendendo la Russia e sulle sue implicazioni per il mondo intero. La guerra non è solo una questione di territori, ma un’opportunità per riconsiderare come le diverse concezioni della modernità influenzano il nostro presente e il nostro futuro.
